Questa nostra ultima stagione delle piogge vuole farsi ricordare così: imponente, perseverante, incurante, decisa. E la ricorderò per sempre… ricorderò per sempre questo Burundi cui abbiamo dato quattro anni della nostra vita. Ricorderò le persone, i visi, gli sguardi, le colline, il verde, gli animali così come mi sono stati offerti.
Non voglio ricordare altre spiacevoli fatti, come i ladri, le delusioni, i pianti, le sconfitte. Questi no, cercherò di farne tesoro ma vorrei lasciarli fuori dalla sfera magica che racchiude il nostro Burundi.
Voglio ricordarne il profumo dell’erba bagnata, il belato delle capre, l’umidità della terra che ti penetra attraverso le scarpe, il rosso e il verde che colorano ogni cosa.
Voglio ricordare le persone che mi hanno sorriso e ringraziato senza chiedere niente in cambio, ce ne sono state poche, ma le voglio ricordare come se fossero state numerose.
Voglio ricordare i nostri pomeriggi oziosi a leggere, studiare, tradurre, riflettere, sognare.
Voglio ricordare gli amici che ci hanno sfiorato e quelli invece che ci hanno colpito con le loro storie, il loro passato, i loro racconti, il loro carattere, i loro segreti.
Ho dato tanto a questo paesino, ho dato tanto alle persone. Ma loro hanno dato a me, inconsapevolmente. Mi hanno spinto a cercare qualcosa di più dentro me stessa, mi hanno obbligato a reagire alle difficoltà, mi hanno spronato a sapere di più della loro storia, del loro Paese, della loro cultura. Mi hanno insegnato ad adattarmi, ad aprirmi, a confrontarmi, ad accettare le differenze. Mi hanno cambiata. Non credo migliorata, ma cambiata sì.
Queste piogge, le ultime grandi piogge che vedrò per un bel po’ (o per sempre), sembra vogliano chiudere un cerchio. L’alternarsi delle stagioni qui regola la vita di ogni persona, anche la nostra, seppur in minor misura. E con questo saluto dell’acqua che cade dal cielo, ricchezza per questo paese, mi sembra di aver chiuso una storia, anche se c’è ancora tempo per noi, qui a Mivo. Ma qualcosa sta veramente cambiando. Quando le piogge si ritireranno per dissetare qualche altro Paese, arriverà Nicoletta, la volontaria cui passeremo il testimone. E con lei molte cose cambieranno. Con il suo arrivo noi diventeremo il passato di questo progetto, mentre lei rappresenterà il futuro. Ed è a questo futuro cui voglio dare tutto ciò che ho appreso in questi anni, è a lei cui dovrò insegnare, è con lei che la nostra parentesi burundesi si chiuderà. E allora benvenuta Nicoletta… ora sta a te farti abbracciare da questo “cuore nel cuore dell’Africa”.
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